Questo venerdì, l'assemblea del Parlamento catalano è stata convocata per martedì 10 ottobre, alle sei del pomeriggio. All'ordine del giorno la relazione del presidente della Generalitat Carles Puigdemont sulla situazione politica attuale che ha fatto seguito al voto sul referendum dell'indipendenza del 1 ottobre.

L'annuncio è stato dato dal presidente della Camera, Carme Forcadell. L'articolo 169 del regolamento dell'assemblea prevede che la seduta, in base alle domande e alle risposte poste al presidente della Generalitat non abbia un tempo limite definito. Pertanto, una volta iniziata, può continuare indefinitivamente.

La convocazione dell'assemblea per martedì rende inutile il divieto imposto dalla Corte costituzionale spagnola che aveva annullato la seduta di lunedì 9 ottobre in cui, presumibilmente, sarebbe stata discussa la dichiarazione unilaterale di indipendenza.

L'annuncio di Carme Forcadell, sia in relazione al giorno, sia in relazione all'ordine del giorno, finisce per mettere in serio imbarazzo le istituzioni di Madrid. Adesso, infatti, con che motivazione e in base a quale appiglio costituzionale potranno adesso vietare nuovamente anche questa seduta?

L'annuncio ufficiale della plenaria di martedì ha coinciso con la pubblicazione da parte del Governo di Barcellona dei risultati finali del referendum che hanno visto recarsi alle urne 2,28 milioni di persone, pari al 43% dell'elettorato. Di queste il 90,18% ha votato per il "Sì", a favore dell'indipendenza, il 7,83% per il "No", mentre le schede bianche sono state l'1,98%.

La possibilità che la Catalogna possa dichiarare l'indipendenza dalla Spagna ha fatto sì che molte delle aziende che hanno sede legale nella regione, temendo di perdere benefici fiscali e finanziamenti provenienti dall'Unione europea, abbiano chiesto di trasferire la loro sede sociale al di fuori della Catalogna. Tra queste il Banco Sabadell, CaixaBank e Gas Natural.

Per rendere più semplici e rapidi, dal punto di vista burocatico, tali trasferimenti, venerdì il governo Rajoy ha approvato un decreto legge ad hoc.