Scaduti i termini per la presentazione della candidatura a premier, già giovedì 21 settembre, l'attivista grillino sarà chiamato a scegliere il candidato Premier, "designandolo Capo della forza politica che depositerà il programma elettorale sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle per le prossime elezioni".

Quindi Cicchetti Vincenzo, Fattori Elena, Frallicciardi Andrea Davide, Ispirato Domenico, Novi Gianmarco, Piseddu Nadia e Zordan Marco avranno addirittura ben 24 ore per far conoscere chi sono, che cosa propongono e quale sarà la loro linea politica. Più o meno, perché quel tempo va diviso anche con gli altri candidati. Quindi, i sette sfidanti dovranno convincere i grillini che votano a divenire loro sostenitori in poco più di tre ore, ma solo se i grillini, forse per celebrare l'evento, decidessero di non andare a letto, altrimenti il numero di ore si accorcerebbe della metà.

Nel frattempo, Luigi Di Maio, che in questa competizione corre senza avere avversari, ha comunque puntato tutto sui miracoli sia per farsi pubblicità - pur non avendone affatto bisogno - sia, forse, per ottenere la grazia di diventare premier.

Così ieri, in occasione della ricorrenza di San Gennaro, come altri politici napoletani, insieme agli altri rappresentanti delle istituzioni, Luigi Di Maio è andato in Duomo a Napoli ad assistere alla celebrazione della cerimonia dello scioglimento del sangue del Santo.

"Una grande emozione essere lì - ha detto Di Maio -. Soprattutto per l'affetto ricevuto da tutte le persone presenti che credono in noi e ci spronano ad andare avanti. Continueremo a farlo!
Grazie."



Ma quello che più diverte è che Di Maio si è tanto compartecipato nel nuovo ruolo di candidato premier che, oggi, si è sentito pure in diritto di bacchettare il giornalista Gramellini reo di aver ironizzato, giustamente, su una pagliacciata come quella dello scioglimento del presunto sangue di San Gennaro.

Ed ecco che allora, "a stretto giro di fecbook", Di Maio ha espresso all'ironica penna torinese tutto il suo disprezzo, al pari di quello del giornalista:

«Il disprezzo per la festa di San Gennaro da parte di un "intellettuale" (!!!) come Gramellini è il segno evidente dello scollamento tra chi fa informazione e la gente comune. Per Gramellini la festa di San Gennaro è solo un momento per radunare i baciapile e quello che lui chiama "il popolino".

Gramellini non sa che quella è una festa sentitissima da tutti i napoletani e anche da moltissimi campani. E tra di loro ci sono anche io (!!!). Quella di San Gennaro non è solo una festa religiosa, è una festa di popolo che si continua a ripetere ogni anno da secoli.

E' la festa che ricorda che i miracoli possono succedere (!!!), che c'è sempre la speranza, che domani può essere un giorno migliore. E' una festa a cui ti abitui da bambino e a cui ti affezioni, non è una questione di fede o di superstizione, è una questione di identità. Napoli senza San Gennaro è come Napoli senza il Vesuvio.

Di feste patronali come questa, per altro, ce ne sono in ogni paese italiano e ognuna di esse contribuisce a definire la relativa comunità. Disprezzare queste feste è disprezzare l'Italia (!!!). Io le amo, le rispetto e sono veramente felice di essere stato invitato a partecipare ieri alla festa di San Gennaro e accetterò volentieri inviti, se arriveranno, da ogni campanile d'Italia. Con buona pace di Gramellini.»

Che cosa si è disposti a fare per un voto... addirittura arrivare a dire che quella di San Gennaro è "la festa che ricorda che i miracoli possono succedere". E forse deve esser, considerando che uno che confonde la fede con la superstizione ha addirittura la possibilità di venire eletto, nel 2018 (!!!), presidente del Consiglio di un paese occidentale, che tutto dicono essere civillizzato. Se non è un miracolo questo!