Una nuova espressione, tanto da diventare un tormentone, è entrata far parte da qualche tempo  del modo di esprimersi degli italiani.

L’espressione cui facciamo riferimento è: a mia insaputa.

E’, questa, una frase sempre più ricorrente nel linguaggio dei nostri politici, ai quali, poveretti, succedono le cose più strane, che mai succederebbero a noi poveri mortali, e sempre a loro insaputa.

Vogliamo riportarne alcune, non fosse altro che per dimostrare quanto sia incidente nel loro dialogare quotidiano questa nuova espressione.

Ecco, allora, alcune perle.

 “Ridicolo e provocatorio. Le attività di Luigi Lusi sono state condotte solo per il suo tornaconto personale, al di fuori di ogni mandato, e a totale insaputa mia e del gruppo dirigente della Margherita". Francesco Rutelli, segretario dell’API;

 "Non avevo minimamente notato lo slogan sulla maglietta". Oliviero Diliberto, Segretario del Pdci. Diliberto è fotografato con una compagna che indossa una maglietta con la scritta “Fornero al cimitero”;

  "Denuncerò chi ha utilizzato i soldi della Lega per sistemare casa mia. Io non so nulla di queste cose". Umberto Bossi, Segretario della Lega;

“Sono stato un fesso ad accettare quelle quattro spigole e le 50 cozze pelose. Le ho dovute mettere nella vasca da bagno. Non sapevo che i Degennaro (autori del regalo ndr) fossero corrotti”. Michele Emiliano, Sindaco di Bari;

“Ho detto quella frase a mia insaputa. Ma non è un mio pensiero. Gianfranco Fini non è un maiale. Forse ho detto meno male”. Francesco Storace, al congresso de La Destra;

“A me piace la conquista, altrimenti non c'è gusto. Se nelle mie residenze c'erano delle prostitute, vuol dire che qualcuno le ha intrufolate a mia insaputa”. “Non ho mai invitato consapevolmente a casa mia persone poco serie”. Silvio Berlusconi;

“Io non mi sono accorto di niente”. Vittorio Sgarbi, sindaco di Salemi, provincia di Trapani. Il Comune è stato sciolto per infiltrazione mafiosa;

“Chiesi con insistenza all'albergo chi avesse pagato il mio conto. Mi fu risposto che non era possibile dirlo per ragioni di privacy. Quindi ignoro chi sia stato e perchè”. Carlo Malinconico, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio;

“Non sapevo che la casa di Montecarlo fosse stata ristrutturata e affittata a mio cognato”. Gianfranco Fini;

“Gli investimenti in Tanzania? Io non ne sapevo niente”. Roberto Maroni;

Forse mi hanno fatto un regalo a mia insaputa. Se trovo chi è stato…“. Claudio Scajola, dichiara di non sapere che il faccendiere Diego Anemone ha finanziato con 900.000 euro l'acquisto dell'appartamento di 180 mq con vista sul Colosseo in cui vive;

“La polizza? Non ne sapevo nulla, sono sconvolta”: Virginia Raggi, Sindaco di Roma.

Nessuno di loro sapeva nulla, e noi lo crediamo.

Ma proprio per questo, perché non sapevano nulla, vanno allontanati immediatamente dalla vita politica. Quale garanzia possono dare infatti questi politici che non s’avvedono di cose tanto macroscopiche?

Quale fiducia possiamo avere nel loro operato? Come possono pensare di difendere gli interessi degli italiani se si lasciano sfuggire, a loro insaputa, fatti tanto gravi?

L’allontanamento dalla politica è quello che meritano per la loro superficialità.

Giusto? giusto!

Mario Settineri

Segreteria nazionale MSFT