Si è tenuta nel primo pomeriggio la direzione di Alternativa Popolare. L'appuntamento era atteso in seguito all'attrito che ieri vi era stato tra Angelino Alfano, segretario di AP, e Matteo Renzi, segretario del PD.

Quest'ultimo, per rispondere alle perplessità di Alfano sulla soglia minima di accesso al 5% che caratterizzerebbe la nuova legge elettorale che si sta discutendo in queste ore alla Camera, aveva apostrofato l'attuale ministro degli Esteri con una frase che non ammetteva repliche e che può essere riassunta in questi termini: sei stato ministro della qualunque in tutti gli ultimi governi - quindi hai avuto grande visibilità - ed il tuo partito non riesce ad arrivare al 5%? Sono problemi tuoi. Non possiamo bloccare il paese per Alfano.

Il segretario di AP ha incassato ed oggi, dopo aver discusso con i vertici del partito, ha risposto ufficialmente a Renzi in conferenza stampa.

Innanzitutto Alfano ha assicurato che il suo gruppo, Alternativa Popolare, continuerà ad appoggiare il governo Gentiloni. Non solo, Alfano dice pure di accettare la soglia di ingresso al 5% nella nuova legge elettorale. Sorpresa! Ma come, ieri Renzi lo ha preso a pesci in faccia, addirittura spernacchiato e lui che fa? Incassa senza reagire!

Una evidente prova di debolezza, tanta è la paura di non essere rieletto che Alfano accetta pure di prender calci negli stinchi pur di rimanere al governo almeno fino a fine legislatura. Incredibile! Una disfatta su tutta la linea.

Ma non è così. C'è un seguito ed è pure sorprendente nella sottile perfidia dei suoi contenuti.

Infatti, Angelino dismesse le alucce e indossate le corna, travestito da Diavoletto ha proseguito il suo intervento dicendo che il suo partito chiederà che la nuova legge elettorale consenta ai cittadini di esercitare il diritto ad indicare la propria preferenza e che al partito che prenderà più voti dovrà essere concesso un premio di maggioranza.

Due punti che trovano sicuramente l'apppoggio dei 5 Stelle, ma non certo quello del partito dei renziani che puntano ad un proporzionale puro ed esclusivo per poi cercare di fare un governo insieme a Forza Italia.

Ultimo colpo basso di Alfano è stato poi l'annuncio di aver dato mandato a Maurizio Lupi perché sondi altre forze politiche di area popolare e liberale per formare una nuova aggregazione che, secondo i sondaggisti, potrebbe valere il 10% dei voti.

A conclusione dell'intervento, Angelino Alfano si è rivolto idealmente a Renzi accusandolo di avere intenzione di far cadere il governo Gentiloni, dopo aver fatto cadere il governo Letta e, successivamente, il suo stesso governo.

Tutto questo per andare al voto non appena la legge elettorale sarà licenziata. E se così non è, ha proseguito Alfano, che Renzi lo dica pubblicamente che sosterrà Gentiloni anche dopo aver licenziato la nuova legge elettorale. Ma Renzi continua a tacere, lasciando il compito di rassicurare Gentiloni ai rincalzi Guerini e Martina, confermando così l'accusa di Alfano.