Così come era successo sul finire del 2017, anche il 2018 è cominciato all'insegna di una certa euforia da parte degli operatori di borsa.

Tuttavia, c'è un rischio all'orizzonte che non tutti hanno messo in conto, ovvero il protezionismo di Trump. Se davvero dovesse concretizzarsi la chiusura delle frontiere commerciali Usa da parte del tycoon newyorkese, si creerebbe sui mercati finanziari un effetto domino dalle conseguenze difficilmente calcolabili.

Le prime avvisaglie si sono viste proprio questo martedì con la decisione di imporre un forte aumento di dazi su lavatrici e pannelli solari importati dall'est. Cina e Corea del Sud (LG e Samsung) non hanno reagito con soddisfazione alla notizia.

Anche le quotazioni in borsa delle due aziende coreane ne hanno risentito. Ma quel che più conta è che simili decisioni, sebbene possano sembrare a prima vista vantaggiose per il mercato interno americano, hanno invece ricadute a cascata che finiscono per incidere in negativo sull'occupazione. E minore occupazione non aiuta ad incrementare il Pil che, se in diminuzione, non aiuta ad incrementare il benessere.