Nel comunicato stampa che il governo ha rilasciato a giustificazione del decreto legge con cui ha deciso le modalità di salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza, ci informa che "il 23 giugno scorso, la Banca Centrale Europea ha dichiarato le due banche in condizione di dissesto (failing or likely to fail). Successivamente il Comitato di risoluzione unico (SRB – Single Resolution Board) ha valutato se vi fossero tutti i tre requisiti per una risoluzione secondo la direttiva europea per i salvataggi bancari (BRRD), giungendo alla conclusione che non sia possibile dichiarare la risoluzione in quanto non sussiste il requisito dell’interesse pubblico"... senza spiegare in dettaglio come e perché l'interesse pubbico non potesse essere rilevante!

"Di conseguenza - continua il comunicato - si è ritenuto di fare ricorso alla normativa nazionale, e in particolare al Testo unico bancario, che prevede l’avvio della procedura di liquidazione coatta amministrativa. Tuttavia, atteso che l’applicazione della procedura ordinaria rischierebbe di produrre conseguenze negative per il tessuto produttivo e sociale, per l’occupazione e per i risparmiatori (ma l'interesse pubblico nel paragrafo precedente non era stato definito irrilevante?), il Governo ha ritenuto necessario adottare misure pubbliche a sostegno di una gestione ordinata della crisi delle due banche, nel contesto di una speciale procedura d’insolvenza."

Con quetse premesse, il Governo giusitifica con il placet dell'Europa la consegna a titolo completamento gratuito delle attività di Veneto Banca e Popolare di Vicenza a Intesa Sanpaolo, accollandosi, a sua volta, i debiti delle due banche.

Con una incredibile dichiarazione di sincerità, viste le premesse, il Governo ammette che il suo interesse possa  essere configurato come "aiuti di Stato", ma "necessari a mitigare l’effetto della liquidazione sul territorio grazie alla continuità dell’accesso al credito da parte delle famiglie e delle imprese, nonché alla gestione dei processi di ristrutturazione delle banche in liquidazione, ammontano a 4,785 miliardi di euro.

A questa cifra - aggiunge il comunicato - si aggiungono circa 400 milioni quale fair value delle garanzie prestate dallo Stato sugli impegni delle banche in liquidazione, per un ammontare massimo di circa 12 miliardi di euro."

Qualcuno a questo punto, potrebbe obiettare, ma lo Stato potrà rientrare dei soldi prestati? Ed ecco pronta la risposta anche a questa non secondaria domanda: "Gli aiuti di Stato sono adeguatamente coperti dai crediti delle due banche."

Ma come! Padoan ci viene a dire che lo Stato sarà in grado di recuperare i soldi dell'operazione dai crediti delle due banche? Ma se in conferenza stampa aveva detto che lo Stato si farà carico dei crediti non esigibili o di difficile esigibilità. Ma se sono di difficile riscossione come potrà rientrare?

Ecco che ci viene spiegato. "Al fine di massimizzare il valore dei crediti deteriorati e di altri attivi non ceduti, il provvedimento legislativo abilita il Ministero a cedere questi ultimi alla Società per la Gestione di Attività S.p.a., il cui capitale è da esso interamente posseduto. Il corrispettivo della cessione è rappresentato da un credito verso le banche in liquidazione: i proventi della gestione del portafoglio trasferito sono destinati interamente alle banche in liquidazione e sono, dunque, disponibili per i creditori di quest’ultime."

Un attimo... Padoan diceva che lo Stato sarebbe rientrato dei soldi per il salvataggio riuscendo a recuperare i crediti adesso più o meno inesigibili. Nel comunicato, invece, dice che di questi soldi rientrerà "sbolognando" i crediti ad una sua stessa società (cioè del Tesoro) che poi darà i soldi alle banche in liquidazione per ripagare i creditori! Ma così finirebbe per finanziare quelle banche due volte con la stessa somma di denaro! Incomprensibile.

Ma adesso veniamo a chi si prenderà carico delle due banche venete.

"Il decreto legge quindi consente al Ministro dell’economia e delle finanze, su proposta della Banca d’Italia, di:

sottoporre le due banche a liquidazione coatta amministrativa, disponendo altresì la continuazione dell’esercizio dell’impresa;
prevedere la cessione dell’azienda bancaria o di rami di essa ad un acquirente;
effettuare misure di sostegno pubblico a sostegno della cessione.

Su indicazione del Ministro, i commissari liquidatori nominati dalla Banca d’Italia possono cedere l’azienda bancaria a un soggetto selezionato sulla base di una procedura aperta, concorrenziale, non discriminatoria di selezione dell’offerta di acquisto più conveniente. Sono previste norme speciali per assicurare l’immediata efficacia della cessione nei confronti dei terzi, anche in considerazione della necessità di assicurare la continuità dell’esercizio dell’impresa per evitare lo scioglimento dei contratti conseguente all’avvio della procedura concorsuale."

Adesso Padoan ci viene a dire che le due banche venete dovranno essere assegnate ad un soggetto (bancario) che dovrà essere selezionato in base ad "procedura aperta, concorrenziale, non discriminatoria di selezione dell’offerta di acquisto più conveniente in base ad una procedura aperta, concorrenziale, non discriminatoria di selezione dell’offerta di acquisto più conveniente".

Ma come! Una settimana fa Intesa Sanpaolo aveva presentato un'offerta che indica al governo come regalargli le due banche, domenica in conferenza stampa Padoan ha citato quel piano come già operativo, tanto che Gentiloni si è raccomandato che il decreto venisse approvato così com'era senza modifiche.

Una precisazione insolita irrituale oltre che fuori luogo, visto che l'Italia è una repubblica parlamentare e compito del Parlamento è fare, discutere e modificare le leggi... ma non questa. Chi lo dice? Banca Intesa Sanpaolo in suo comunicato: "Il contratto include una clausola risolutiva, che prevede l’inefficacia del contratto e la retrocessione alle banche in liquidazione coatta amministrativa del perimetro oggetto di acquisizione, in particolare nel caso in cui il Decreto Legge non fosse convertito in legge, ovvero fosse convertito con modifiche e/o integrazioni tali da rendere più onerosa per Intesa Sanpaolo l’operazione, e non fosse pienamente in vigore entro i termini di legge."

Ma come! Domenica pomeriggio il Governo non aveva detto che sarebbero stati nominati dei commissari e che, a loro volta le due banche venete sarebbero state cedute a un soggetto selezionato sulla base di una procedura aperta, concorrenziale, non discriminatoria di selezione dell’offerta di acquisto più conveniente?

E tutto questo quando è avvenuto? Boh! Ma che sia avvenuto è cosa certa e che ad essere stata selezionata sia stata Banca Intesa Sanpaolo è Veneto Banca a comunicarcelo il 26 giugno con un suo comunicato: "La Banca d’Italia ha nominato gli Organi liquidatori nelle persone dei sigg. avv. Alessandro Leproux, prof.ssa avv. Giuliana Scognamiglio e dott. Fabrizio Viola, quali Commissari liquidatori, e dei sigg. avv. Franco Benassi, dott. Giuseppe Vidau, prof. avv. Andrea Guaccero quali componenti del Comitato di sorveglianza.

I Commissari liquidatori, in attuazione delle indicazione ministeriali e con il sostegno dello Stato Italiano, hanno provveduto alla cessione di attività e passività aziendali a Intesa SanPaolo SpA, che è subentrata nei rapporti della cedente con la clientela senza soluzione di continuità. I crediti deteriorati della banca, esclusi dalla cessione, saranno successivamente trasferiti a una società a partecipazione pubblica.

I diritti degli azionisti e le passività subordinate resteranno in capo alla Liquidazione. L’intervento assicura la tutela di tutti i risparmiatori e dei creditori senior. Il citato Decreto Legge prevede inoltre misure di ristoro per titolari di strumenti finanziari subordinati retail.

I clienti non subiscono alcuna conseguenza da questo passaggio: gli uffici e gli sportelli della banca saranno regolarmente aperti e pienamente funzionanti; tutte le operazioni bancarie potranno essere effettuate senza variazioni, ma sotto la responsabilità di Intesa Sanpaolo."

In Italia, dove spesso ci vogliono mesi perché un ufficio pubblico possa acquistare una risma di carta per fare delle fotocopie, accade anche che una domenica pomeriggio d'estate si faccia un decreto per nominare dei commissari che poi pubblicano un bando per scegliere l'offerta più conveniente per acquisire due banche in difficoltà... e che tutta la procedura di invio e selezione delle offerte più convenienti si concluda nel giro di pochissime ore.

E poi dicono che l'Italia non sia un paese efficiente. Dopo questa che, nei fatti, è letteralmente una commedia che segue una sceneggiatura probabilmente già accuratamente definita da settimane, è dovuto un po' di sano populismo, come nel seguente commento del 5 Stelle Alessandro Di Battista. In fondo, ce lo siamo gaudagnato.