È di quest'oggi la notizia di un protocollo d'intesa firmato al Viminale che vede la CEI e la Comunità di Sant'Egidio farsi promotori per la creazione di nuovi corridoi umanitari che permetteranno l’arrivo in Italia, nei prossimi mesi, di 500 profughi eritrei, somali e sud-sudanesi, fuggiti dai loro Paesi per i conflitti in corso.

La dichiarazione del segretario generale Galantino ci informa che il protocollo «consentirà un ingresso legale e sicuro a donne, uomini e bambini che vivono da anni nei campi profughi etiopi in condizioni di grande precarietà materiale ed esistenziale.

La Chiesa italiana si impegna nella realizzazione del progetto facendosene interamente carico – grazie ai fondi 8 per mille – senza quindi alcun onere per lo Stato italiano; attraverso le diocesi accompagnerà un adeguato processo di integrazione ed inclusione nella società italiana.»

Per la Comunità di Sant'Egidio, è il fondatore Andrea Riccardi a commentare l'intesa: «Questo accordo per nuovi corridoi umanitari, che siamo felici di realizzare con la Cei, risponde al desiderio di molti italiani di salvare vite umane dai viaggi della disperazione.

Si tratta di un progetto che offre a chi fugge dalle guerre non solo la dovuta accoglienza ma anche un programma di integrazione. L’Europa, tentata dai muri come scorciatoia per risolvere i suoi problemi e troppe volte assente, guardi a questo modello di sinergia tra Stato e società civile replicabile anche in altri Paesi.»

La gestione operativa dell'iniziativa, per quanto riguarda la CEI, è affidata alla Caritas Italiana e alla Fondazione Migrantes.

A dare il via libera al protocollo da parte dello stato italiano, sono stati il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione e il direttore delle Politiche migratorie della Farnesina, Cristina Ravaglia.

In base agli ultimi dati folrniti dall’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati, UNHCR, l’Etiopia oggi è il Paese che accoglie il maggior numero di rifugiati in Africa, più di 670.000. Tale afflusso è stato determinato da una molteplicità di motivi a cui si è aggiunta la guerra civile in Sud Sudan, scoppiata nel dicembre 2013.

Considerando il dibattito politico attuale, dove alcuni partiti di stampo populista vedono i migranti addirittura come uno dei problemi per la ripresa e lo sviluppo economico del paese, la scelta dell'Italia di appoggiare l'iniziativa della CEI e della Comunità di Sant'Egidio è oltremodo intelligente e lungimirante.