La sesta sezione civile della Cassazione martedì 25 luglio ha confermato quanto già deciso dai giudici di secondo grado in merito ad un ricorso presentato da un genitore secondo il quale il figlio sarebbe diventato autistico a causa della terapia vaccinale (antipolio) cui era stato sottoposto.

Anche per i giudici della Cassazione, quindi, non esiste alcun nesso che supporti su basi scientifiche un qualsiasi collegamento tra vaccinazione e autismo.

Neanche il tempo di leggere la sentenza che subito la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, ha pensato bene di commentarla con il seguente comunicato:

"Direttamente o indirettamente la tesi principale dei no vax è quella di paventare un presunto collegamento tra le vaccinazioni e l’insorgenza di malattie come l’autismo, giocando sulla paura delle madri e delle famiglie. Questa tesi è stata smentita in questi anni prima di tutto dalla comunità scientifica mondiale e adesso anche dal diritto e dalla giustizia grazie alla sentenza della Corte di Cassazione.

Rivendichiamo la bontà del decreto vaccini, ora all’esame della Camera, per innalzare velocemente l’immunizzazione di massa in Italia, calata in modo preoccupante soprattutto a causa del dilagare di queste tesi anti scientifiche.

Ecco perché è importante riconoscere, a prescindere dalle appartenenze politiche, che non esiste nessuna correlazione tra i vaccini e le malattie dello sviluppo. Le forze politiche tutte hanno la grande occasione di rassicurare la popolazione e smentire definitivamente le false notizie, le bufale che hanno alimentato paure ingiustificate e contribuito a far precipitare le coperture vaccinali.

Con la forza della ragione e della scienza dobbiamo voltare pagina e lavorare insieme per tutelare la salute dei nostri concittadini".

La ministra della Salute, come purtroppo per lei spesso le accade, anche stavolta ha mancato l'occasione per evitare l'ennesima brutta figura. Evidentemente è una peculiarità cui non intende rinunciare.

Infatti, la povera Lorenzin ha dimenticato che il 6 giugno scorso la Corte di Appello di Milano aveva confermato una sentenza emessa sei mesi prima dal Tribunale di Vigevano che condannava il Ministero della Salute per un caso di malasanità.

Qual era il motivo della condanna? Quando nel 1975 una signora, adesso 42enne, era una neonata venne sottoposta ad una vaccinazione tetravalente: un unico vaccino per evitare quattro diverse malattie. Il problema, però, è che dopo quella vaccinazione la bambina iniziò a soffrire di disturbi diagnosticati in una particolare forma di encefalopatia, con crisi epilettiche sempre più frequenti, anche in tenera età che, con il passare degli anni, hanno avuto come conseguenza delle disabilità per le quali adesso la donna percepisce delle indennità.

Quindi, la sentenza della Corte di Appello di Milano, passata in giudicato perché il ministero non ha scelto di impugnarla (!), stabilisce che lo stato di salute attuale della donna, non certo buono, è legato alla somministrazione di un vaccino che è causa delle sue attuali patologie, stabilendo di fatto un nesso tra vaccinazioni e possibili reazioni avverse.

Pertanto, di che cosa dovrebbe gioire la Lorenzin nel suo comunicato?