Il carbone vegetale è un rimedio che si trova solitamente in forma di polvere oppure in compresse ed è ricavato preferibilmente da legni dolci non resinosi come il tiglio, il pioppo, la betulla o il salice che vengono sottoposti ad ossidazione in alta temperatura e infine macinati sino ad ottenere una polvere finissima, nera, leggera e inodore.


A livello chimico la molecola è composta per una percentuale oscillante tra l’80 e il 95% da carbonio, mentre la restante parte è suddivisa tra ossigeno e idrogeno.


La polvere che si ottiene dal processo di lavorazione ha un’altissima capacità assorbente nei confronti di molte sostanze presenti nel tratto gastrointestinale senza andare ad alternarne la struttura chimica.


In primo luogo è molto utile nel trattare e prevenire le forme di diarrea in quanto si lega sia ai germi patogeni che alle tossine che possono essere responsabili anche di meteorismo o alito cattivo.


L’associazione di carbone vegetale con fermenti lattici, che a prima vista potrebbe sembrare illogica visto il potere assorbente del carbone, è in realtà una sinergia che potenzia l’attività del carbone stesso anche se in tempi più dilatati.


Valido rimedio anche dopo un periodo di assunzione di antibiotici che  lterano inevitabilmente la flora intestinale favorendo l’insorgenza di batteri patogeni e il conseguente formarsi di enteriti e gastroenteriti; in questo caso il carbone riduce l’assorbimento di tossine a livello gastrointestinale.


Da ricordare poi la sua efficacia nei casi di diarrea infantile e diarrea da viaggio.


Per la sua attività assorbente viene inoltre utilizzato in caso di elevate somministrazioni di farmaci quali paracetamolo, barbiturici o antidepressivi per ridurne la carica tossica.


Va assunto a un paio d’ore di distanza da qualsiasi farmaco per evitarne l’azione di assorbimento del principio attivo.


E’ consigliato assumerlo con abbondante acqua e sotto controllo di un professionista medico o esperto in fitoterapia.