Prosegue mercoledì 29 marzo il presidio e le tensioni a San Foca Melendugno tra gli operai e le forze dell'ordine che si adoperano per effettuare l'attività di espianto degli ulivi per liberare lo spazio per l'approdo del gasdotto TAP da una parte e gli attivisti che si sono dati appuntamento nell'area per impedirlo o comunque ritardarlo dall'altra.

Rispetto ad ieri, polizia e forze del'ordine hanno cercato di liberare e circoscrivere la strada per il transito di camion assegnati al trasferimento degli ulivi rimossi dal territorio verso il sito di stoccaggio individuato a pochi chilometri di distanza.

Fino a ieri sera sono stati spostati 61 ulivi con 150 ancora da espiantare. Nonostante il recente via libera del Consiglio di Stato, sono però proseguite nel frattempo le riunioni tra gli amministratori locali per vedere se esistono altre strade per interrompere i lavori.

In merito a questa possibilità, il presidente della regione Emiliano ed i sindaci locali stanno valutando un nuovo ricorso al tribunale amministrativo perché valuti la sospensiobne dell'opera in seguito alla mancanza della Valutazione di Impatto Ambientale sul microtunnel che collegherà l'impianto in mare con quello a terra.

Inoltre, per martedì prossimo è previsto il pronunciamento della Consulta sulla correttezza dell'azione del governo che ha dato il via all'opera di "attracco" del gasdotto nella località di Melendugno senza ascoltare il territorio e le motivazioni avverse alla realizzazione dell'opera.