Non più a ottobre, ma già domani David Cameron rassegnerà le sue dimissioni, per lasciare il posto a Theresa May, il solo candidato rimasto alla sua successione. Non c'è bisogno, quindi, di consultare la base degli iscritti al partito Conservatore per la nomina del nuovo leader, che diventa automaticamente anche primo ministro.

Cameron dà l'annuncio del suo ritiro ai giornalisti di fronte al numero 10 di Downing Street. Terminato il suo breve discorso, se ne ritorna all'interno, ma non si rende conto che il microfono è rimasto aperto e cattura il motivetto che Cameron canticchia mentre la porta si chiude alle sue spalle.

Nessun rammarico, sembrerebbe, per le dimissioni, anzi forse il sollievo di non dover gestire i negoziati con l'Unione Europea per l'uscita della Gran Bretagna e non essere più costretto a spiegare perché non ha ancora attivato l'ormai famigerato articolo 50.