L'Istat ha pubblicato un rapporto sullo  stato della povertà in Italia nel 2015. Nel resoconto  vengono distinti due tipi di povertà: quella assoluta e quella relativa.

L'Istat calcola "la povertà assoluta sulla base di una soglia corrispondente alla spesa mensile minima necessaria per acquisire un paniere di beni e servizi che, nel contesto italiano e per una determinata famiglia, è considerato essenziale a uno standard di vita minimamente accettabile. Quindi, sono classificate come assolutamente povere le famiglie con una spesa mensile pari o inferiore al valore della soglia che si differenzia per dimensione e composizione per età della famiglia, per ripartizione geografica e per ampiezza demografica del comune di residenza."

Invece, per quanto riguarda la povertà relativa, questa "viene calcolata sulla base di una soglia convenzionale (linea di povertà) che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini relativi. La soglia di povertà per una famiglia di due componenti è posta pari alla spesa media mensile per persona nel Paese; questa è risultata nel 2015 pari a 1.050,95 euro (+0,9% rispetto al valore della soglia nel 2014, pari a 1.041,91 euro). Le famiglie composte da due persone che hanno una spesa mensile pari o inferiore a tale valore vengono classificate come povere."

Stabilite le definizioni, questi sono i risultati pubblicati dall'Istat per l'anno 2015.

Ad essere considerati in povertà assoluta sono 1 milione 582 mila famiglie, il 6,1% delle famiglie residenti, per un totale di 4 milioni e 598 mila individui, corrispondente al 7,6% dell’intera popolazione. Tale valore è il più alto registrato dal 2005. Il Mezzogiorno registra i valori più elevati di povertà assoluta con il 9,1% delle famiglie, mentre il Centro registra quelli più bassi con il 4,2% delle famiglie.

Per quanto riguarda la povertà relativa sono 2 milioni 678 mila le famiglie da considerare in tale condizione, per un totale di 8 milioni 307 mila individui, pari al 13,7% dell’intera popolazione. L’incidenza della povertà relativa risulta sostanzialmente stabile rispetto al 2014 in termini di famiglie (da 10,3 a 10,4%), mentre cresce in riferimento alle persone: dal 12,9 a 13,7%.

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