La vedova di Keith Scott, l'afroamericano ucciso dalla polizia a Charlotte, ha reso pubblico il video dell'accaduto ripreso con il suo cellulare. Gli avvocati di Rakeyia Scott lo hanno consegnato al New York Times.

I due minuti e sedici secondi di registrazione mostrano il momento in cui l'uomo è stato ucciso. "Non sparate, non sparate", dice Rakeyia Scott all'inizio del concitato video. "Non ha una pistola". L'auto, in cui l'uomo è ancora seduto, si vede solo da lontano. La donna grida: "Ha avuto un trauma cerebrale. Non vi farà nulla!" I vicini hanno descritto la vittima, che fra l'altro balbettava, come un portatore di handicap.

Nel video si sentono i poliziotti urlare ripetutamente all'uomo di gettare l'arma. Poi, Rakeyia Scott, rivolta al marito, grida: "Non fargli rompere i finestrini! Esci dall'auto!" E ancora: "Keith, non farlo! Keith esci dall'auto!"

A questo punto si odono quattro spari in successione. Si vede Scott riverso per terra e immobile. La moglie grida: "Gli avete sparato?" E subito dopo: "Sarà meglio che non sia morto! Sarà meglio che non sia morto!"

Nonostante il video, è ancora difficile stabilire come si siano realmente svolti i fatti. Resta senza risposta il quesito principale, cioè se Scott fosse armato e se abbia minacciato i poliziotti. La polizia continua a sostenere che l'uomo aveva in mano una pistola e rappresentava una minaccia. Secondo la famiglia e i vicini, Scott avrebbe avuto in mano solo un libro e stava andando a prendere il figlio più piccolo.

Gli agenti sono arrivati nella zona verso le quattro del pomeriggio, per consegnare un mandato ad un'altra persona. Hanno poi riferito di aver visto l'uomo accanto al suo SUV con in mano una pistola e che questi poi è salito sul veicolo. La moglie, uscita di casa per portargli il caricabatterie del cellulare, lo ha visto circondato da poliziotti e ha cominciato a riprendere la scena.

Durante le proteste che hanno fatto seguito alla morte di Scott (con la moglie nella foto), i manifestanti hanno chiesto che la polizia renda pubbliche le riprese effettuate dalle telecamere addosso ai poliziotti e sul cruscotto delle auto.

Per il momento sono state mostrate solo ai familiari, i cui avvocati hanno dichiarato, però, che le immagini non danno risposte certe. L'avvocato Justin Bamberg ha dichiarato alla CNN che non si vede nessuna pistola. Quando gli hanno sparato, Scott stava indietreggiando, con le mani lungo il corpo, dirette verso il basso. Era calmo. Sembra che avesse qualcosa in mano, ma non si riesce a capire di che cosa effettivamente si trattasse e, comunque, lo aveva nella sinistra, e lui non era mancino.

Se, effettivamente, l'uomo aveva in mano una pistola, questa non sarà miracolosamente scomparsa quando è stato ucciso. Sarà stata certamente raccolta dai poliziotti. C'è da chiedersi perché non sia stata ancora esibita. Certo poi ci sarà da dimostrare se quella era effettivamente di Keith Scott, se sopra ci sono le sue impronte, oppure se è tutta una messa in scena della polizia. L'ipotesi più probabile è che non ci sia stata nessuna pistola, altrimenti sarebbe stata subito mostrata, anche per evitare o contenere le proteste.

Scott era nato in Sud Carolina, dove aveva dei precedenti penali per assegni falsi, aggressione e possesso di un'arma nascosta. Si era poi trasferito in Texas, dove nel 2002, a San Antonio, aveva sparato a un uomo ferendolo. Pur sostenendo di aver sparato per legittima difesa, fu riconosciuto colpevole e condannato, nel 2005, a sette anni di carcere. Era uscito nel 2011.