Da qualche giorno è scattata una nuova sanzione sui metalli russi, che non possono essere più negoziati sul London Metal Exchange, ossia la più importante borsa di scambio di contratti sui metalli.

Alluminio, rame e nichel russi non trovano più spazio in questa piazza, e ciò ha immediatamente innescato una corsa al rialzo del prezzo, visto che i trader devono rivolgersi ad esso altrove.

Lo scenario ha come conseguenza anche il rafforzamento del ruolo della Cina come principale acquirente di materie prime russe, e rafforza anche la posizione dello Shanghai future Exchange come piazza di scambio delle commodities.