La Turchia ha annunciato ufficialmente la rottura di tutte le relazioni commerciali con Israele, precisando che potranno riprendere solo dopo che da parte dello Stato ebraico venga assicurato un flusso continuo e sufficienti degli aiuti umanitari a Gaza.

Il ministero del Commercio turco ha dichiarato in un comunicato che Ankara aveva precedentemente limitato l'esportazione di 54 tipologie di merci verso Israele, tra cui cemento, acciaio, alluminio, materiali e attrezzature da costruzione in ferro. Nonostante questa prima limitazione, le autorità israeliane hanno continuato la loro aggressione.

Pertanto, come riporta una nota del ministero, è stata adottata una nuova fase di misure a livello nazionale, con l'interruzione di qualsiasi relazione commerciale di import/export con Israele, con le misure che verranno applicate in modo rigoroso e deciso.

Allo stesso tempo, da parte di Ankara, sono in atto azioni di coordinamento con il Ministero dell'Economia dell'Autorità Palestinese per garantire che la decisione di Ankara impatti solo in modo marginale sulla vita dei palestinesi.

Secondo l'agenzia Turkstat, lo scorso anno le esportazioni della Turchia verso Israele sono state pari a 5,43 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 7,03 miliardi di dollari dell'anno precedente. Complessivamente, nel 2023, gli scambi commerciali tra Turchia e Israele avevano raggiunto i 6,8 miliardi di dollari.